Debranding: quale obbiettivo?

Ad oggi risulta essenziale posizionarsi con il proprio brand e avere una propria identità aziendale negli anni è diventato sempre più necessario per piazzarsi bene sul mercato.
Nel corso degli anni si sono però sviluppate altre strategie che vanno a rimuovere parte del brand, in quanto quando la notorietà di un marchio è alle stelle allora ha più senso differenziarsi.
La brand awareness è essenziale, e per questo nel corso degli anni sono nate delle tecniche per emergere, tra cui il debranding che va a rimuovere varie caratteristiche per consentire di essere unici.
Questo metodo consiste nel rimuovere (in parte o per intero) il nome o il logo del prodotto, e agisce sulla nostra esperienza legata al singolo brand.
L’impatto è dovuto al fatto che una promozione del genere rende l’azienda più “umana”, meno istituzionale e fa sembrare il prodotto più legato al consumatore.
Ma per promuovere la propria azienda senza un logo (e brand commerciale) bisogna senza dubbio proporre prodotti la cui identità sia assolutamente distintiva, con un font unico e accattivante e con immagini senza parole (l’uso delle sole immagini aumenta l’attenzione del consumatore e crea una diversa comprensione del messaggio) oppure con stilemi in flat design.
Ci sono varie modalità per seguire questa via, ossia la rimozione completa del logo per sostituirlo con altre informazioni (Apple ha rimosso dai propri prodotti il proprio nome creando una identità grafica ben distinta e unica), oppure rimuovere il nome aziendale dal logo per poi svecchiarlo (esempio è Starbucks)
Ovvio che ciò che offriamo debba già essere noto e utilizzato, perché tale processo in caso contrario potrebbe portare alla caduta nel baratro del nostro prodotto.
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Brand identity e il concetto di innovazione

Perché la brand identity è così importante? E soprattutto, quanto impatta il concetto di etica durante la crescita aziendale?

Ecco un esempio.

Crystal Pepsi fu un singolare prodotto lanciato per gli amanti della soda all’inizio degli anni ’90. Il prodotto consisteva in una bibita chiara e cristallina come una semplice soda, la particolarità era il sapore, identico alla classica pepsi color caramello. Il tentativo fu quello di promuovere una versione della bibita che ha reso celebre PepsiCo, senza caffeina o zuccheri ma con il medesimo gusto dell’originale. Alla vista sembrava acqua, la trasparenza desiderava simboleggiare infatti, purezza e salute. Valori nobili che purtroppo poco si prestavano al nome del brand e il pubblico affezionato lo notò, il nuovo prodotto confondeva, probabilmente il gusto invariato non si sposava con il rinnovato aspetto.

Dato l’entusiasmo per la novità si registrarono alcune vendite iniziali ma dopo aver assaggiato il prodotto l’interesse calò rapidamente, in questo caso i valori del brand e della bevanda furono controproducenti, lontani dagli originari valori di forza, svago e entusiasmo che la bibita ha sempre portato avanti. Crystal Pepsi fu fortemente promossa tramite diverse campagne, ma la consapevolezza che il pubblico possedeva rispetto a Pepsi Original portò alla deriva la nuova bevanda.

La sconfitta in questo caso si concretizzò dal momento in cui Pepsi tentò di spostare la vera essenza del brand attraverso un altro prodotto, Crystal Pepsi dopo poco più di un anno venne ritirata principalmente a causa degli ideali, del posizionamento e della differenziazione errata.

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Vendere un’esperienza

La vendita, oggi, come abbiamo sottolineato anche nei precedenti articoli, verte quasi totalmente sulle emozioni e sui sentimenti.
Il cliente odierno è disincantato, molto informato e attento al mercato e soprattutto alla continua ricerca della novità e di qualcosa che riesca a stupirlo.
Seppur siano caratteristiche imprescindibili: la qualità, le specifiche del prodotto e le varie funzionalità, passano in secondo piano, la pubblicità ha ora il compito di creare desiderio così da raggiungere un beneficio; Beneficio spesso intangibile, emozionale che avvalora l’acquisto a prescindere da ciò che è fisicamente tangibile.

Questa tecnica si sposa perfettamente alle campagne pubblicitarie Ikea, efficaci grazie alla linea, a tratti sentimentale, mantenuta negli anni. L’azienda leader nell’arredamento di interni tocca con i suoi spot temi di attualità e inclusione, senza sfociare nello scontato, si rende adatta a tutti e a tutto, applicando i valori dei prodotti al brand stesso, rendendo il pubblico partecipe e compreso. Ikea trasmette il calore di casa, vende l’affetto delle cene in famiglia, il relax di una serata davanti alla tv, la serenità della propria camera da letto.

La casa di ognuno di noi è differente ma per tutti accogliente, sicura, confortevole, per Ikea: “Casa puoi essere tu”.
La tendenza naturale dell’uomo all’acquisto, guidata dal cuore più che dalla testa rende questa tecnica particolarmente efficace, enfatizzata anche dai social network che, ad oggi, danno spiccata rilevanza all’emotività.

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Il lancio

L’introduzione nel mercato di un brand è la fase iniziale oltre che la più delicata ed importante; indispensabile per non rendere vani tutti gli sforzi di creazione e perfezionamento di prodotti e servizi. Fondamentale è poi trovare l’idea, la chiave giusta per il lancio, successivamente alla definizione di target e strategie.
È il caso di Iliad Italia, filiale della famosa holding francese, che si assicura spazio all’interno del mercato solo nel 2016, conquistando il ruolo di quarto operatore telefonico italiano grazie ai propri valori di trasparenza, fiducia e innovazione utilizzati soprattutto come capisaldi per la propria comunicazione.

La strategia, in questo caso controcorrente rispetto ai competitor, pone l’accento sulla verità: “La verità fa crescere”.
Questo è risultato un elemento dalla forte attrattiva, infatti ha permesso al provider telefonico di raggiungere il milione di clienti in pochi mesi dal lancio. Il tono Iliad, ironico, irriverente e per certi versi sfrontato, si presenta come molto riconoscibile in tv.

Attraverso ipotetici episodi di vita comune di persone tra loro molto diverse, Iliad racconta come la verità possa far mutare la nostra percezione fino a cambiarci nel profondo, facendoci maturare velocemente. Grazie a una pubblicità così d’effetto, Iliad porta alla ribalta chiarezza e semplicità riuscendosi ad imporre in un mercato ormai da anni saturo, come quello delle telecomunicazioni.

Messaggio e emozione

Le pubblicità trovano la loro fortuna grazie all’intuizione giusta, ma l’idea, il contenuto e la scelta della fotografia sono di fondamentale importanza; quanto la scelta musicale. Lo spot senza accompagnamento sonoro fatica a rendersi memorabile ma con un jingle di presentazione orecchiabile, un motivetto che risuona nella mente, il prodotto o il brand rimarrà impresso anche a distanza di anni. Proprio per questo, numerosi prodotti degli anni ’80 si ricordano ancora oggi, dato il ruolo da protagonista che alla musica veniva attribuito.

Il sound branding risulta perciò elemento imprescindibile per rendere una pubblicità di successo, ottimo esempio è TIM® che da anni utilizza il connubio perfetto tra coreografie spettacolari e musiche capaci di emozionare. Punto cardine la scelta di Mina come voce principale che, dal 2018, reinterpreta canzoni del momento rendendole adatte al target e a quelli che definiscono i valori del brand.

Gli spot di TIM® hanno quella marcia in più in grado di attrarre il cliente.

La scelta di Mina non è stata causale, pensiamoci, è “sufficiente” la musica e la grande voce per conquistare il canale uditivo, le coreografie d’impatto e l’uso di gruppi di molte persone riempiono invece il canale visivo. Il cliente è ormai saturo di informazioni e di messaggi, le pubblicità ne veicolano migliaia ogni giorno, infatti, le persone oggi vivono per lo più di emozioni e TIM®, con queste opere d’arte, da il meglio di sé; vendendo la propria affidabilità, la propria capacità e qualità di servizio per mezzo di emozioni.

TIM® è una compagnia privata, sul mercato non la più economica e quindi sulla carta la meno appetibile, eppure il fatturato annuo ci mostra il contrario. Seppur l’impiego di risorse per queste tipologie di spot pubblicitari sia tra i più alti mai visti, questa tecnica funziona, l’azienda rientra dalle spese pubblicitarie in pochi giorni solamente con contratti.

La capacità della pubblicità di veicolare il messaggio adatto per mezzo di un canale emozionale è il punto di svolta che differenzia uno spot efficace e di successo da uno spot come tanti altri che non attirerà l’attenzione e probabilmente verrà presto dimenticato.

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La tua pubblicità è efficace?

Le persone sono bombardate dalla pubblicità quotidianamente, cercare di schivarla è diventata una sorta di sfida personale e le piattaforme di streaming e i vari canali on-demand ne sono la naturale conseguenza.
Per far sì che il pubblico si intrattenga e trattenga ancora davanti allo schermo, le idee dei pubblicitari devono essere sempre più precise e accattivanti.
Oggi la tendenza è quella di usare temi di attualità e di confronto per creare pubblicità del tutto emozionali, senza prodotti in vista, solo spettacolari.
Essere fraintesi è però semplicissimo, sappiamo come il messaggio partirà ma non sapremo mai con esattezza in che modo raggiungerà l’interlocutore. L’obiettivo è quello di far passare un messaggio, non importa se giusto o sbagliato: rendersi memorabili e creare dibattito, specie sui social, è la miglior risorsa odierna.

Ma questa tecnica funziona sempre?

Una serie di brevi articoli ci aiuterà a identificare tutte le caratteristiche, particolari e innovative, della pubblicità che ci circonda.

Terzo tempo, più di un semplice giornale

Ti piacerebbe avere un tuo giornale online tutto tuo? Vorresti diventare editore e distinguerti dagli altri? Hai mai pensato che il futuro è nella comunicazione web?

Terzo Tempo Sport Magazine è un giornale online di Bergamo e provincia che tratta di sport ed è nato da una semplice sfida: far comunicare e unire il pubblico e le squadre dopo l’evento e creare un luogo di amicizia e non di conflitto, rispettando i veri valori sportivi.

Sitointerattivo è l’editore che ha registrato per la prima volta nel 2009 la testata al tribunale di Bergamo e ha scelto un modo nuovo e diverso di comunicare con i suoi lettori semplicemente con una testa sfogliabile sul sito terzotemposportmagazine.it.

La nostra priorità è offrire “spunti di riflessione per quanti vivono lo sport nei suoi reali valori, con passione e partecipazione, pescando in tutte le discipline, dalle più popolari e praticate, a quelle che, pur riscuotendo meno seguito, identificano movimenti di sicuro interesse, coinvolgendo piccole e grandi comunità.”

Vuoi saperne di più su come gestiamo i progetti editoriali?

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Soluzioni digitali per il tuo business

Soluzioni digitali per il tuo business

Vuoi essere presente sul web?Soluzioni digitali per il tuo business Puoi immaginare come si sviluppa un piano di comunicazione su internet? Ti interessano e sai come funzionano i media?

Se stai continuando a leggere probabilmente sei una persona curiosa.

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Come richiamare una email su Outlook

Ti è mai capitato di inviare una email alla persona sbagliata? O di fare un errore di battitura notandolo solo troppo tardi? E magari proprio mentre utilizzavi la tua mail aziendale?!

Per limitare questi inconvenienti (e risparmiarci qualche figuraccia) Outlook è stato dotato di una funzionalità molto interessante, chiamata richiama messaggio.

Per potere utilizzare questa funzione è pero necessario che sia il mittente che il destinatario abbiano determinati requisiti.

Per scoprirlo ti basterà aprire Outlook e cliccare su File in alto a sinistra, e nella nuova schermata ci apparirà la nostra email con al disotto una dicitura, che può essere Exchange, IMAP/SMTP o POP3/SMTP.

Solo con Exchange è possibile richiamare i messaggi, mentre con le altre impostazioni non sarà possibile.

Verificato che il sistema sia Exchange ci basterà cliccare due volte sul messaggio col tasto sinistro, poi nella scheda messaggio basterà cliccare su azioni e selezionare Richiama, se si vuole eliminare la email, oppure Rinvia, che ci permetterà di modificare la email e riscriverla con le correzioni oppure di aggiungere destinatari.

Queste azioni sono possibili solo se la email non è stata ancora letta.

Sitointerattivo è consulente e rivenditore di diversi provider email, contattaci per scegliere la soluzione più vicina alle tue esigenze.

Educazione grammaticale

Quanto è importante presentarsi nel modo corretto? Quante volte ti capita di ricevere email con errori ortografici e grammaticali, magari anche da persone da cui non te lo aspetteresti mai? Secondo te sono solo errori di disattenzione?

Una parola con la parentesi attaccata, uno spazio prima del punto. Ad esempio ( libero da tutto ) oppure libero ,da tutto .

Il significato inconscio che il nostro interlocutore riceve è: “non mi interessa fare bella figura con la persona a cui scrivo, perché lui NON è importante”.

Quando scrivete la vostra firma vi fa piacere che sia bella oppure preferite fare uno scarabocchio?

Quando si comunica sul web è essenziale seguire delle determinate regole grammaticali, in quanto il modo in cui scriviamo diventa il nostro “biglietto da visita digitale” e fornisce alla persona che visualizza una prima impressione su di noi e su cosa facciamo.

Ad esempio, sapevi che sul web scrivere in MAIUSCOLO significa urlare?

Una virgola nel posto sbagliato può cambiare completamente il senso della frase, un esempio lampante è:

perdono impossibile, procedere con l’esecuzione”

“perdono, impossibile procedere con l’esecuzione”.

Anche i punti esclamativi multipli sono sinonimo di eccessiva boriosità, mentre i puntini di sospensione spesso significano, se sono più di tre, noia, ansia o supposizione.

Una bella differenza, vero?

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Papillon Official, eCommerce di successo

Papillon official, eCommerce di successo

Ti piacerebbe sviluppare la tua piattaforma di vendita sul web?Papillon official, eCommerce di successo

Vuoi sfruttare le possibilità di questo nuovo “campo”?

Ti interessa il settore della vendita al dettaglio?

Nel corso degli ultimi tempi, per via dell’epidemia, le vendite di beni o servizi sul web hanno subito un’impennata.

Ciò ha creato un mercato nuovo, quello delle piattaforme di eCommerce che, integrando una serie di iniziative nell’ambito digitale, hanno permesso una svolta anche nei mercati in qui in passato ci si rivolgeva al negozio fisico, tanto da portare numerose piccole imprese a aprire degli e store.

Noi da tempo offriamo soluzioni di eCommerce, e un caso di successo della nostra piattaforma è Papillon Official.

Questa azienda è nata nel 1976 come piccolo laboratorio bergamasco e dal 2019 ha sviluppato, tramite le nostre soluzioni di eCommerce, una crescita del 12 per cento del fatturato.

Questo anche grazie all’introduzione di uno store accattivante, di sistemi di integrazione del pagamento e di una struttura di navigazione ottimizzata per il mobile che offre tutto at a glance.

Vuoi scoprire i motivi del successo di un e-store digitale?

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Come i colori influenzano il tuo business

Perché i post it sono gialli? Se vedi una M arancione acceso cosa ti ricorda? Vuoi essere unico e riconoscibile?

Abbiamo già parlato di brand identity, e all’interno di questa categoria c’è anche la brand recognition, che è l’insieme dei fattori grafici che ci fanno differenziare una grafica di un’azienda da un’altra a prima vista.

Il colore è essenziale nella brand recognition, in quanto spesso molte aziende lo utilizzano come tratto distintivo (a titolo esemplificativo il rosso Ferrari o il giallo McDonald) per distinguersi dalla concorrenza.

Ma perché il colore è così essenziale?

Perché attiva una serie di processi che ci permettono di differenziare due diversi oggetti, e ci aiuta a legare un determinato prodotto a una specifica idea.

Ad esempio Ferrari ha sempre sfruttato il rosso in quanto è un colore potente, che rimanda alla passione e alla forza, mentre il colore dei post it è frutto di una casualità ma svolge anche la funzione di stimolare la memorizzazione degli appunti in contrasto con il bianco piatto della carta.

Vuoi saperne di più sulla psicologia dei colori e del loro impatto? Ti sei mai chiesto perché prima il logo di McDonald era su sfondo rosso e ora è su sfondo verde?

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