Greenwashing, è tutto così #green?

Di fronte a due prodotti identici, dove il primo è composto da materiali riciclati e il secondo no, quale sceglieresti?
Sembra ovvia la risposta?
In realtà è solo da pochi anni che al nostro pianeta viene dato il rispetto che, verosimilmente, ha sempre meritato. Per quanto questa pratica sia fondamentale per la salvaguardia dell’ecosistema in cui viviamo, spesso questo concetto viene portato all’eccesso, passando come una tecnica persuasiva.
Hai mai notato come nel giro di qualche anno tutto è diventato riciclato e sostenibile?
Ma è sempre tutto così #green come dicono?

Oggi parliamo di Greenwashing, quando l’ecologia diventa una farsa mediatica.
Che cos’è il Greenwashing? Sono tecniche di marketing che proclamano di sostenere l’ambiente e l’ideologia green. Il problema sta nel fatto che raramente le imprese applicano questa mentalità. Si tratta di una concezione green “di facciata”, per così dire.

Molti brand lo fanno! Per dare un’immagine genuina e attenta all’ambiente le aziende si spacciano per paladini del pianeta, lo fanno per aumentare la propria brand reputation ma nascondono spesso i danni che loro stessi causano alla terra. Filiera #sostenibile ma con materiali di scarsa qualità, così la produzione e il conseguente inquinamento raddoppia. Oppure ancora, aziende che utilizzano energia rinnovabile ma poi scaricano rifiuti tossici nei corsi d’acqua.

Nel marketing questa pratica si vede spesso, a volte vengono anche usati hashtag motivazionali come #green #sostenibile #eco, utilizzando una grafica fuorviante con paesaggi naturali o il tipico colore verde, ma il motivo per cui quel brand è davvero ecologico non viene spiegato.
Un esempio concreto? Moltissimi brand produttori d’acqua si definiscono attenti alla sostenibilità ma commercializzano il proprio prodotto ancora in bottiglie di plastica non riciclata.
Conosci qualche brand che utilizza il greenwashing?

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Facebook cambia e diventa Meta!

Da Facebook a Meta. Il colosso dei social network ha ufficializzato la modifica del nome della compagnia in quanto “Facebook” non era più rappresentativo dell’enorme progetto nella mente di Mark Zuckerberg.
Meta “rifletterà maggiormente quello che speriamo di costruire”. Il nome Facebook perdeva consensi a vista d’occhio e l’idea di rebranding sembra, almeno per ora, azzeccata. Infatti dopo le quotazioni colate a picco successivamente al down dei social di qualche settimana fa, l’azienda sta pian piano risalendo anche nel mercato azionario.

IL METAVERSO. Questa è la grande idea su cui si fonda la rinnovata multinazionale. C’è da chiarire che niente di ciò che conosciamo verrà stravolto, infatti i capisaldi dell’azienda, Instagram, Facebook e WhatsApp verranno mantenuti. La differenza e la novità più importante è però l’introduzione di nuovi software e nuovi strumenti come:
– Oculus, un sistema per la realtà virtuale che ti permetterà di restare connesso quando vuoi e come vuoi;
– Workplace, un nuovo spazio dove fare impresa e creare una community di colleghi;
– Portal, una piattaforma per le video-call totalmente rinnovata;
– Novi, un innovativo portafoglio elettronico che permette le transazioni anche a livello internazionale.

Grazie a questa realtà virtuale si potranno vivere, davvero, esperienze che prima erano puramente fisiche. Come? Stando all’interno di questo mondo, totalmente immersi nel metaverso. Dà l’idea di essere la sceneggiatura di un film, anche un po’ distopico?
Forse sì, ciò che è sicuro è che il mondo che il fondatore Mark Zuckerberg ha ideato, affascina. Ma ragionandoci, pensare che il futuro che ci attende non sarà altro che un mondo in cui i nostri ologrammi personalizzati possono andare al lavoro, incontrare amici, parenti o nuovi conoscenti, lascia un po’ perplessi. Spaventa forse più il fatto che questo futuro non sia poi così lontano.

Apple, pro o contro?

Se pensi ad un cellulare, che cosa ti viene in mente? Probabilmente un IPhone. Apple, il grande brand produttore di pc e telefonia è il più conosciuto al mondo e tecnicamente anche quello che vale di più.

Infatti, l’azienda creata da Steve Jobs ha una valutazione di ben 263,4 miliardi di dollari. Si posiziona al primo posto tra i brand più remunerativi.
Apple o si ama o si odia, non esiste via di mezzo. L’opinione pubblica si divide in due: fan adoranti, clienti assidui di Apple Store che non mancano mai di puntualizzare quanto siano migliori i dispositivi con la mela; oppure hater accaniti che trovano ogni genere di difetto nella mentalità dei consumatori e nei prodotti Apple.
Inizialmente Apple conquistò tutti perché fu il primo brand in grado di lanciare un cellulare senza tastiera.

Ha creato una netta separazione tra il prima e il dopo, IPhone. Con il passare degli anni numerosi marchi di telefonia sono arrivati a pari livello ma l’antica distinzione rimane ancor oggi, Apple è percepito come un prodotto di nicchia, riservato a pochi. Molto differente ad esempio da Samsung, nonostante le funzionalità e, ormai, anche i prezzi siano pressoché identici.
Questo principalmente accade perché la brand reputation di Apple è ormai affermata, si tratta di un brand elegante, dalle linee pulite e minimali, moderno e soprattutto semplice. Chi acquista Apple vuole sentirsi così, minimale elegante e smart.
Ciò che è particolare è il fatto che i clienti fidelizzati difendono anche “a spada tratta” i valori del brand, soprattutto sui social, dove spesso si scatenano dibattiti pro o contro.

E tu, sei pro o contro Apple?

LinkedIn chiude in Cina

Microsoft abbandona il progetto LinkedIn in Cina. La piattaforma per professionisti lascia il paese asiatico perché definito “un ambiente operativo significativamente più impegnativo, ostile e difficile in cui operare”.
Gli utenti asiatici di LinkedIn non erano soliti utilizzare la piattaforma come la utilizziamo noi in Europa. LinkedIn è uno degli unici, e ultimi, social network americani presenti nel territorio ma il divario culturale si è percepito.
Il social network lascerà quindi la Cina ma è già in arrivo una soluzione Microsoft, un app, più gradita a Pechino.
La piattaforma ha affermato di avere avuto successo “nell’aiutare i membri cinesi a trovare lavoro e opportunità economiche”, ma di non avere riscontrato gli stessi risultati “negli aspetti più sociali della condivisione e dell’informazione”.

Visibilità mediatica: Il caso Squid Game

I video più semplici e divertenti sul web hanno enorme successo, sai perché?
La semplicità paga sempre. I social network hanno enfatizzato questa pratica, mostrando la normalità di ogni giorno. La visibilità mediatica ne ha guadagnato molto sotto questo punto di vista. Un buon esempio? Il fenomeno Squid Game. La serie tv che ha spopolato nelle ultime settimane sulla famosa piattaforma di streaming, ha sorpreso tutti. Netflix infatti ha presentato questa serie tv coreana come uno di tanti altri contenuti ma qualcosa l’ha resa diversa dalle altre, portandola ad essere virale. Forse la trama, i personaggi singolari ma del tutto ordinari oppure l’elemento violento accostato ai vari giochi per bambini.

Un mistero. Ciò che è sicuro è il fatto che i social non parlano d’altro, Tik Tok, Instagram e Twitter sono invasi da contenuti riguardanti Squid Game e questo ha aiutato molto la popolarità della serie tv.
Le previsioni anticipano che probabilmente nei primi 28 giorni dopo l’uscita oltre 80 milioni di abbonati di tutto il mondo guarderanno Squid Game, superando di gran lunga anche la sere tv spagnola “La casa di carta”.

Però è ancora presto per tirare le conclusioni, ciò che è certo è il fatto che questa serie tv thriller-splatter ha guadagnato visibilità mediatica tale da essere primo nei trend di ricerca e che le campagne marketing promosse in corea sono state contestate soltanto perché hanno portato troppa gente nel centro delle città, causando vari assembramenti.

Per altre curiosità sui social network e sulle novità sul web, non perderti i prossimi articoli di sitointerattivo!

Efficienza e efficacia

Efficienza e efficacia sono termini che vengono spesso scambiati per sinonimi anche se i significati sono molto diversi.
Nell’ambito lavorativo, come nella vita, quando si tratta di essere produttivi, molte persone e organizzazioni si sforzano di essere efficienti. Facendo elenchi e spuntando più voci possibili, facendo sempre di più in sempre meno tempo.

Puntare all’efficienza può essere un’ottima cosa, allo stesso tempo però può anche essere una distrazione dagli obiettivi. Concentrarsi sul fare moltissime attività distoglie dallo svolgerle bene e con precisione, per questo parliamo anche dell’importanza dell’efficacia, ossia di raggiungere l’obiettivo senza calcolare il dispendio di energie e risorse.
Va benissimo fare qualcosa in modo efficiente, ma se non sta migliorando la situazione generale tua o della tua organizzazione, tutto questo lavoro diventa inutile.
Efficienza ed efficacia non sono la stessa cosa.
La situazione ottimale? L’equilibrio.

Bilancia efficienza ed efficacia, come?
1. Fai le cose giuste: assicurati che le tue azioni siano utili per il raggiungimento dell’obiettivo.
2. Fai le cose giuste, spesso: inizialmente, focalizzati sullo svolgere azioni giuste molte volte. Così saprai perfettamente come fare, anche se il dispendio di tempo è maggiore, l’ottimizzazione non è fondamentale ora.
3. Fai le cose giuste, bene: suddividi le tue attività per sezioni e cerca di ottimizzarle singolarmente, nel miglior modo possibile.
4. Valutare: una volta trovate diverse metodologie per rendere il tuo lavoro efficiente, il trucco è non smettere. Valutando, magari a cadenze regolari, nuove possibilità di ottimizzazione e i vari effetti che potrebbero avere.

Instagram per la tua attività?

Instagram è uno dei social network più utilizzati per la pubblicizzazione di brand e prodotti. L’utilizzo medio da parte degli utenti di questa piattaforma è simile a quello di Facebook: ricerca di personaggi noti o di persone.

Instagram, valorizzando le immagini, è un social network d’impatto seppur molto semplice. Nella facilità d’utilizzo spesso però si nasconde il successo ed è proprio utilizzandolo in maniera più precisa e avanzata che può essere profittevole per le aziende.
Con i giusti metodi ogni azienda potrebbe trarre beneficio da questo strumento. Infatti il pubblico potenziale di Instagram è vastissimo, già nel 2019 ha superato di gran lunga il MILIARDO di utenti iscritti.

Parecchi potrebbero pensare che la propria azienda non si sposi perfettamente con il target medio di Instagram, ma sbaglierebbero. La potenzialità di Instagram è enorme e così anche il pubblico che, seppur inizialmente non interessato alla tua azienda, potrebbe avere un genitore, un amico, uno zio, un conoscente che ha proprio bisogno di te.

Comincia a sfruttare Instagram per la tua attività, che sia piccola o grande!
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Neuro Marketing – Te ne sei mai accorto?

Ordinando cibo da asporto, sceglieresti una box promozionale di 4 portate da 25,00€ o prenderesti cibo alla carta?
Probabilmente il più di voi sceglierebbe la box promozionale credendo di avere convenienza… di aver “fatto un affare”. Ma questa è una delle tante pratiche che prende in considerazione il NEURO-MARKETING. Le politiche di prezzo vengono infatti decise su quella che è la percezione del cliente e se lo stesso crede di avere sconti o agevolazioni, la vendita diventa più semplice.

Come accade nei vari ristoranti di sushi, molti scelgono la formula “All you can eat”, credendo di risparmiare. Ma la verità è che questa pratica è stata inventata per un buon motivo.

Infatti funziona! Sapere quanto spenderai prima di cenare ti rassicura e convince a pagare la cifra senza ragionarci troppo, essere consapevoli del conto finale ti tranquillizza. Non importa se probabilmente ordinando alla carta avresti preso e speso meno.

Spesso nelle politiche di pricing si parla anche di “prodotto esca”. Ossia un prodotto commercializzato unicamente per far sì che si acquisti un prodotto in maggiore quantità o dal diverso formato. Come? Ecco un esempio!

Acquisteresti 10 penne a 3,99€, 20 penne a 6,99€ o 25 penne a 7,99€?
Vedendo la poca differenza di prezzo tra le 20 e le 25 penne, il tuo inconscio ti spinge ad acquistare il formato più grande, pensando anche di aver risparmiato, dimenticando però che tu avevi bisogno di 1 massimo 2 penne e che se le avessi comprate singolarmente avresti risparmiato.

Stress da tecnologia – Il problema del Multitasking

L’era digitale, cominciata ormai anni fa, ha permesso a chiunque di rimanere interconnessi e collegati a tutto. Da qui nasce il multitasking e la capacità di svolgere più attività contemporaneamente grazie a un qualunque dispositivo. Una vera rivoluzione.
Sfortunatamente lo stress collegato a questo nuovo dinamismo è cresciuto di conseguenza e gli utenti, abituati a rimanere sempre connessi, si trovano in difficoltà al momento di staccarsi dai device.

Ormai la maggior parte delle persone utilizza il web per lavoro ma anche nei rari momenti di pausa, si viene bombardati da notifiche, messaggi e aggiornamenti social.
Essere interconnessi pur essendo utilissimo e per alcuni indispensabile, costituisce un grande fattore di distrazione, non permette di essere completamente produttivi e interferisce con il completamento delle attività quotidiane, senza dimenticare che aumentano la tensione e l’ansia generalizzata.
Rallentare i ritmi di “vita digitale” è possibile però, adottando alcuni accorgimenti si può evitare di ritrovarsi in mezzo a una sorta di caos tecnologico.

Innanzi tutto:
1. Mantieni un desktop ordinato e una schermata home pulita. Evita molte cartelle e applicazioni sparse in giro, mantieni solo le più utilizzate.
2. Cancella iscrizioni a newsletter invasive e elimina account di posta elettronica poco utilizzati. Buona parte delle notifiche provengono da qui.
3. Allontana fisicamente i dispositivi che potrebbero distrarti. Non averli a portata di mano di spingerà ad utilizzarli meno.
4. Spegni i dispositivi almeno mezz’ora prima di dormire. Questo oltre ad aiutare il sonno, ti permetterà di essere più concentrato nell’utilizzare i device il giorno seguente.
5. Per i più bravi: imposta delle limitazioni sul cellulare. Limita il tempo di utilizzo delle applicazioni che potrebbero distrarti al lavoro o durante la giornata. Il tuo cellulare ti permetterà di accedere solamente nell’orario indicato, scegli una breve fascia oraria serale.

Sitointerattivo cresce!

Nella serata di mercoledì 22 settembre, sitointerattivo ha ospitato amici clienti e collaboratori in occasione dell’inaugurazione della nuova sede a Torre Boldone, in via Piemonte 5.

Dopo 2 anni ad Alzano Lombardo, per la società è stato il momento di cambiare. Dalla nuova location, ora, emergono tutti i valori che meglio definiscono Sitointerattivo, come attenzione e cura per i dettagli, grazie anche agli spazi rinnovati e adatti alle numerose attività di cui si occupa.

La serata si è aperta verso le 18:30 con la benedizione dei locali da parte di Mons. Don Giulio Dellavite. Successivamente è stata occasione per gli invitati di visitare i nuovi uffici e la rinnovata sala streaming, attrezzata per dirette ed eventi, in cui lo staff opera quotidianamente.

“Abbiamo realizzato il nostro sogno”

Parole confuse

Non ti è mai successo di giudicare una persona in base alla sua frase introduttiva?

Buonasera, buon pomeriggio o buona notte ad esempio.
Confondersi sull’utilizzo di alcune parole è normale, spesso è dovuto al fatto che in italiano molte locuzioni assumono svariati significati anche con scritture solo leggermente diverse (ad esempio avendo parole attaccate o staccate).
Spesso confondiamo le parole, ma ci sono delle netiquette che vanno utilizzate e mantenute nella lingua italiana scritta per comunicare in un modo corretto e coerente.

Esempio tipico sono i saluti, ad esempio buongiorno (e non buon giorno), buonasera (ma va bene anche buona sera) oppure buon pomeriggio (che va sempre staccato).

Vuoi saperne di più su come l’attenzione alle piccole parole può cambiare il modo in cui le persone comunicano con te?
Continua a seguire le nostre rubriche!

Streaming e alimentare: come ingolosire i clienti?

Oramai è all’ordine del giorno l’utilizzo dei digital media per eventi pubblicitari e di marketing, e le dirette streaming sono diventate un ottimo modo per veicolare il proprio messaggio.
Anche il settore alimentare ha colto la palla al balzo, e utilizza questa tecnologia per trasmettere i propri messaggi.
Dalla condivisione con gli stakeholder all’iniziativa pubblicitaria, l’uso di questa tecnica fa apparire al cliente la vicinanza delle aziende e dei prodotti.
E questo permette maggiore fama per il brand e per il prodotto.
Sai che noi siamo partner di aziende del settore per quanto riguarda le dirette?
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